L'Egitto è un 'dono del Nilo'. L'affermazione di Erodoto è certamente vera e rappresenta, con felice sintesi, la realtà di un paese e di una civiltà.
Il Nilo era chiamato Hapi dagli antichi egiziani, Chrysonoas dai greci e Bahr (mare) dagli arabi.
Il fiume, lungo 6671 km, nasce nel Burundi e si considera come sua sorgente il fiume Kasumo che nel suo corso inferiore diventa il Kagera che confluisce nel lago Vittoria. Uscendo dal lago il fiume forma le cascate di Ripon in Uganda, attraversa il lago Kioga e lambisce il lago Alberto che viene considerato la sorgente occidentale del fiume. Dopo il lago il fiume assume il nome di Bahr el-Gebel (Fiume della montagna) e scorre in una regione disseminata di rapide. Entra in Sudan e si fraziona in molti rami fino ad arrivare in una zona paludosa dove subisce grandi perdite di acqua.
Riva destra del Nilo Riceve poi le acque del Bahr el Ghazal (Fiume delle gazzelle), un affluente di sinistra, e volge verso est ove riceve le acque del Sobat. Il fiume assume quindi il nome di Bahr el- Abyad (Nilo bianco) e scorre verso Nord senza affluenti importanti fino a Khartum. Qui riceve le acque del Nilo Azzurro e assume il suo nome definitivo di Nilo.
Dopo Khartum il fiume, ricevute le acque dell'Atbara, scorre nel deserto fino ad Assuan formando sei cataratte. Da Assuan il Nilo scorre verso il Mediterraneo in una valle relativamente stretta fra due catene parallele di montagne. Subito dopo il Cairo il Nilo forma un ampio delta i cui rami principali sono quelli di Rosetta e di Damietta.
La vita dell'Egitto dipendeva dalle periodiche inondazioni del Nilo: se erano scarse vi era il periodo di carestia, se erano eccessive si avevano alluvioni. Per controllare e misurare il livello del fiume da cui dipendeva la vita del paese gli egiziani avevano installato in punti strategici del Sud i "nilometri": questi misuratori permettevano di stabilire con un certo anticipo il tipo di piena e quindi prendere le necessarie contromisure e determinare l'ammontare delle tasse da fare pagare ai cittadini.
Chiaramente senza il lavoro degli egiziani che costruivano canali, sponde, sbarramenti le inondazioni periodiche non avrebbero dato origine ad un ricco paese: la ricchezza dell'Egitto dipendeva, in ugual misura, dai doni del Nilo e dal lavoro degli egiziani.
Lago NasserL'inondazione iniziava regolarmente ad Assuan ai primi di giugno, raggiungeva la massima altezza a metà settembre per poi scendere lentamente fino a metà novembre. La causa di queste inondazioni è da ricercarsi nelle piogge sull'altipiano etiopico portate a valle dal Nilo Azzurro che, erodendo i massicci vulcanici, portava nella pianura egiziana il fertile limo. Quando la terra riemergeva dalle inondazioni che agivano per una larghezza variabile da poche centinaia di metri a trenta chilometri essa era ricoperta da uno strato di una decina di centimetri di fertile terra nuova.
La gigantesca diga di Assuan, costruita nello scorso secolo, ha modificato questo regime di periodiche inondazioni ed ha creato in Egitto ed in Sudan un gigantesco lago, il lago Nasser. Se da un certo punto di vista questa opera imponente ha avuto effetti benefici sull'economia dell'Egitto (energia elettrica, regolazione delle acque ecc.), da altri punti ha creato parecchie distorsioni ( modifica del clima, influenza sulle abitudini degli animali, mancanza di limo e ricorso a moderni fertilizzanti, variazione dei ritmi naturali ecc.).


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