La nuova religione basata sul culto di Aton imponeva una rottura con il clero opprimente  di Amon. Il faraone Akhetaton decise quindi la costruzione, nel sesto anno di regno, di una nuova città una nuova capitale totalmente dedicata all’unico dio, il disco solare Aton.

Il luogo scelto dal re per fondare la nuova città fu una località incontaminata nella zona di El Amarna, oggi nota con il nome improprio di Tell El Amarna. A circa 200 km a nord di Tebe i monti orientali d’Egitto si allontanano dal Nilo e formano una pianura a forma di mezzaluna lunga circa 15 km e larga 5. Al di là del Nilo, sulla sponda sinistra, vi era una distesa ancora più vasta che poteva accogliere una grande popolazione.

In questo luogo venne eretta la nuova città, Akhetaton, l’orizzonte di Aton. Di questa città, che fu abbandonata rapidamente circa quindici anni dopo la sua fondazione al termine dell’esperienza di Akhenaton, restano ora solo le rovine ed in particolare le fondamenta di templi ed edifici che hanno permesso di studiare l’architettura della città. Tra i tanti oggetti rinvenuti si devono ricordare le tavolette cuneiformi della corrispondenza del faraone con i grandi del tempo e le meravigliose statue dello scultore Thutmose tra cui il famoso ritratto di Nefertiti

Ci soffermiamo però in questa sezione sulle stele di confine che circondavano la città e che sono ancora oggi visibili. Durante la costruzione della sua capitale il faraone aveva fatto erigere quattordici stele di confine di cui tre sulla riva occidentale del Nilo e le altre sulla riva orientale.

Stele di confine UQueste stele, indicate dagli egittologi con le lettere dell’alfabeto latino, raccontano le fasi della fondazione della città. Le stele  hanno praticamente tutte lo stesso testo anche se esistono due versione delle iscrizioni, una più ampia e una più breve.

Le stele del primo gruppo [Prima Proclamazione] (indicate con le lettere X, M, e K ) hanno tutte lo stesso lungo testo , mentre quelle del secondo gruppo riportano un testo base simile in tutte le versioni anche se con aggiunte e modifiche. Le stele del secondo gruppo [Seconda Proclamazione] erano meglio conservate, in particolare quelle indicate con le lettere S, Q, U, A e R. Oggi sono visitabili solo la Stele U e la stele A.

Il testo breve racconta come, nel tredicesimo giorno dell’ottavo mese dell’anno 6 il re fosse partito dalla ricca tenda dove aveva trascorso la notte e si fosse recato a nord per fondare la nuova città. Dopo avere sacrificato al dio i raggi del sole gli indicarono dove porre i confini più meridionali della città. Il  re giurò su Aton che non avrebbe mai oltrepassato questo confine né gli altri due sulla riva orientale e i tre su quella occidentale. Tutto il territorio compreso in questa area apparteneva all’Aton e se le stele che lo delimitavano fossero state distrutte egli si impegnava a ricostruirle.. Alla fine dell’iscrizione si parla di un rinnovo del giuramento nell’anno 8.

L’iscrizione più lunga risale alla stessa data perché i fatti narrati sono gli stessi ma con l’aggiunta di particolari interessanti per i quali rimandiamo a testi specializzati.

In questa sezione ci interessa riportare il testo di una delle stele che si può ancora facilmente vedere visitando il sito archeologico di Tell el Amarna. Si tratta della stele U che si trova vicino all’ingresso dell’uadi che porta alla tomba reale. E’  una stele alta circa otto metri ed è la più grande tra tutte le iscrizioni confinarie.

Nelle pagine seguenti potete trovare:  

  1.  La trascrizione completa della stele

  2.  La traslitterazione in formato html e in formato pdf

  3.  La traduzione della stele

A chiarimento e completamento della trascrizione ricordo che :
 

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La suddivisione delle linee della stele non corrisponde a quella reale ed è dovuta solo a motivazioni di impaginazione  
    

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Per ragioni grafiche la disposizione dei segni è leggermente diversa rispetto all’originale
 

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A partire dalla linea 15 la stele U presenta un testo lacunoso e rovinato. Per potere aiutare la comprensione della classica traduzione del testo della stele ( quella del Murnane ) si sono integrate la traslitterazione e la traduzione  con le parti mancanti provenienti dalle stele S e A: queste parti sono state evidenziate in rosso
 

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I testi che sono serviti di base per questa trascrizione sono:
 
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Gardiner: La civiltà egizia (Einaudi)

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Cimmino Akhenaton e Nefertiti (Rusconi)

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Junge: Late Egyptian Grammar (Griffith Institute Oxford)

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Murnane/Von Sinclen: The boundary stelae of Akhenaton (Kegan Paul int)

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Gardiner: Egyptian Grammar (Griffith Institute Oxford)

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Faulkner: A concise dictionary (Griffith Institute Oxford)

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Digital Egypt for Universities: University College London

 

 

 


 

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